Il Centro San Nicola protagonista ai Fatti Vostri
La storica trasmissione di Rai2, condotta da Giancarlo Magalli, ha scelto di ospitare oggi (25 ottobre ndr) in piazza, un dipendente da sesso, che si sta riabilitando grazie all’innovativo modello sanitario tutto marchigiano che sa integrare metodi diversi: da quello francese al Minnesota, detto dei 12 passi.
Ancora una volta le telecamere si accendono su Piticchio d’Arcevia, piccolo borgo nell’entroterra senigalliese, che si sta facendo conoscere al grande pubblico per il polo di eccellenza per la cura e riabilitazione delle dipendenze, il Centro San Nicola.
Dopo Uno Mattina con il gioco d’azzardo ora è la volta della dipendenza sessuale. Nella storica piazza di Rai 2, I Fatti Vostri, Giancarlo Magalli oggi (25 ottobre ndr) ha aperto la trasmissione facendo luce proprio sulla sex addiction. Ospiti in studio Vincenzo Aliotta, fondatore del Centro San Nicola e Marco, questo è il nome di fantasia, del dipendente da sesso che ha raccontato, a volto coperto, la sua difficile esperienza.
“Ho iniziato all’età di 10 anni ad avere un particolare interesse verso le bambine – ha esordito Marco – Interesse che si è sempre più accentuato anche grazie alla lettura di fotoromanzi e video porno e che mi ha portato ad un vero e proprio disturbo compulsivo. Da grande per me era un’ossessione girare l’Italia alla ricerca di donne, soprattutto a pagamento”.
Quello che poteva sembrare un fenomeno tipicamente Usa o da divi di Hollywwod è diventato una realtà anche nel nostro Paese.
A soffrire di dipendenza sessuale è un 5,6% della popolazione, soprattutto di sesso maschile tra i 26 e 35 anni, come emerge da una recente ricerca di Federserd (Federazione italiana operatori dipartimenti e servizi dipendenze).
La caratteristica di questa forma di dipendenza è che il sesso e le sue fantasie permeano tutta la vita e la giornata del “malato”, proprio come avviene con l’abuso di sostanze.
“Da questa malattia è possibile uscirne – ha sottolineato Vincenzo Aliotta, fondatore del Centro San Nicola – facendo un percorso che rimetta al centro l’amore verso se stessi, in primis, e verso gli altri. Il paziente deve essere accompagnato a riscoprire la consapevolezza del sé, la possibilità di ritrovare la propria vera identità, per venir fuori dalla solitudine e dalla disperazione. Grazie all’integrazione di più metodi, già sperimentati in altri Paesi, come quello psico-attivo francese o il Minnesota, o dei 12 Passi, il nostro Centro porta avanti un programma di recupero che va dalle 4 alle 8 settimane, alla presenza di operatori multidisciplinari”.
Un messaggio di speranza è stato lanciato da I Fatti Vostri da Marco, dipendente in fase di recupero, che ha voluto raccontare a tutti il suo percorso di grande sofferenza, che lo sta riabilitando anche agli occhi dei suoi due figli.
Piticchio d’Arcevia (AN), 25 ottobre 2013
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